sabato 11 marzo 2017

Castelletto








Foto di Marco Cazzulo


Castelletto, un posto da cui si gode uno splendido panorama sulla città, una posizione "dominante" sul centro della città..

Foro di Marco Cazzulo


 Già, "dominante" è la parola chiave dell'inizio di questo post.  Infatti, un tempo, il panorama interessava meno... i nemici erano vicini, a volte gli stessi vicini erano i nemici...
Quindi Castelletto, in barba allo splendido panorama, per molti secoli ha rappresentato una posizione strategica, sia per la difesa che per il "dominio" della città.

Ma andiamo con ordine, cominciando dai primi insediamenti documentati sulla collina.
Di una torre in Castelletto si ha notizia nel sec. X , ma non si esclude che la zona possa aver ospitato una torre di avvistamento e segnalazione anche in epoche precedenti, di cui non ci è pervenuta la documentazione.

Non esistono immagini così antiche e dobbiamo accontentarci di una mappa del Poleggi riferita al secolo XI .  Vediamo la torre di "Casteletum", insieme alla torre di Luccoli, entrambe posizionate ad una riguardevole distanza dalle mura della città a costituire punti di "difesa avanzata" a salvaguardia delle mura stesse.
Le mura sono quelle del 900 (ca), nel loro tracciato ipotetico a semi-circonferenza distante circa un miglio romano dalla penisola del Molo.

Una città portuale del Medioevo - Genova nei secolo X-XVI di  L.G.Bianchi e E.Poleggi   ed. Sagep


Nel secolo XII, la costruzione delle "mura del Barbarossa" inglobò la torre di Castelletto e ne fece uno dei punti forti della cinta muraria.

Una città portuale del Medioevo - Genova nei secolo X-XVI di  L.G.Bianchi e E.Poleggi   ed. Sagep


Qui invece vediamo una rappresentazione del XV secolo con il Castelletto già trasformato in un articolato fortino, separato dalla città da proprie mura interne.
Brutto segno: oltre che difendere la città dai pericoli che venivano da fuori il Castelletto si "muniva" contro la città stessa.
Brutto segno, dicevamo, perché la Repubblica era indebolita dalle perenni lotte intestine tra le varie fazioni le quali, per avere ragione sui rivali interni, si appoggiavano a potenze esterne  favorendone l'intervento armato. Nel secolo XV questa situazione causò la perdita di indipendenza della repubblica che cadde per due volte sotto il controllo dei francesi e due volte sotto la signoria dei milanesi.
I ricchi genovesi continuavano a fare i propri affari in giro per il mondo arricchendosi mentre la città, persa la sua autonomia politica e militare tirava avanti alla meglio, mantenendo quasi tutte le proprie istituzioni e "fingendo" di essere ancora una repubblica.

Una città portuale del Medioevo - Genova nei secolo X-XVI di  L.G.Bianchi e E.Poleggi   ed. Sagep



Nello stesso periodo Cristoforo Grassi ritraeva il Castelletto così con una doppia cinta fortificata irta di torri, volta verso il centro della città.

immagine dal Web


 Il CAP, nel 1963, ne faceva fare una "rielaborazione" grafica 

 particolare di una veduta di Cristoforo  Grassi, tardo XV sec.



Nel 1500 a questo gioco (dominare Genova) parteciparono anche gli Spagnoli di Carlo V  i quali, dominando Milano, erano interessati al porto di Genova per mantenere le comunicazioni con la madre-patria. E quindi fu una partita Francia-Spagna, nel corso della quale il Castelletto e la Briglia (costruita dai francesi vicino la Lanterna)  ebbero un ruolo importante per il controllo della città.

In fine ci pensò Andrea Doria. Passato al servizio della Spagna e battuti e cacciati i Francesi, permise ai genovesi di abbattere la Briglia ed il Castelletto, simboli della oppressione straniera.

Nel 1528, Andrea Doria, forte della protezione spagnola rifondò la Repubblica di Genova, con un nuovo ordinamento politico e mise mano a nuove fortificazioni questasta volta rivolte solo verso eventuali invasori, senza cannoni puntati sulla città.

Il nuovo ordinamento politico del Doria, istituiva una "repubblica oligarchica" che bene o male guidò la città fino alla rivoluzione francese.

Persino dopo la formale sottomissione alla Francia , avvenuta dopo il famoso bombardamento del 1684, la repubblica mantenne le proprie strutture politiche e militari ed il Castelletto non venne più ricostruito.

1684 bombardamento Luigi XiV di Mathaus Merian


Nel 1700 la repubblica conobbe problemi, guerre ed altre traversie.
Costretta a cedere la Corsica, dovette contrastate le invasioni dei Savoia e degli austriaci che nel 1746 la occuparono, per esserne scacciati dalla insurrezione popolare (episodio del "Balilla").
Infine la Rivoluzione cancellò la "repubblica aristocratica" sostituendola con una "democratica" sotto la "tutela"  francese. Poi Napoleone soppresse anche la repubblica democratica incamerando Genova nell'Impero francese.
La "Restaurazione" ci fece cadere "dalla padella nella brace" mettendoci nelle mani del nemico più detestato: i Savoia.

A questo punto si tornò a costruire l'odiato (dai genovesi) simbolo della dominazione straniera: il Castelletto. (e tutti gli altri forti della cinta esterna, con i loro cannoni ben puntati sulla città).
Qui lo vediamo già quasi terminato in una mappa del 1846

Mappa edita da Grondona nel 1846 di proprietà degli autori




Mentre del "castelletto dei francesi" abbiamo trovato solo 2 immagini, quello dei Savoia è stato immortalato in qualche immagine in più.     Così ce lo dipinge il Cambiaso nel 1830.

1830ca Castelletto di Domenico Cambiaso da Una Storia Dipinta ed ggallery


Sempre il Cambiaso da un'altra prospettiva

Castelletto di D.Cambiaso da Giardini Parchi e Paesaggio nella Genova dell'800

Chapuy ce lo mostra visto da ponente

Chapuy Nicolas 1848ca - Genova - Veduta della città e del porto dalla terrazza a mare del Palazzo del Principe, verso ponente, da lito di proprietà degli autori


Non entreremo nei particolari dei fatti del 1849, ma alla prima sconfitta dei Savoia, i genovesi presero le armi, assediarono le guarnigioni sabaude e distrussero ancora una volta l'odiata fortezza.

Ristabilito "l'ordine costituito" con i bersaglieri di La Marmora, e sottomessa la "vil razza canaglia", i Savoia pensarono bene di non ricostruire il Castelletto e destinare l'area alla edilizia civile. (anche perché stavano ricostruendo il Forte Sperone, molto meglio posizionato e munito, da cui potevano "coprire"  ancor meglio l'intera città grazie anche alle nuove artiglierie che consentivano maggiore gittata e precisione).

Mura e forti di Filippo Buppu Noceti


Le rovine vennero spianate e sulle fondamenta del Castelletto  vennero costruiti gli attuali caseggiati.
Qui ne vediamo i primi due, immortalati da Godart in una foto del 1857. (per gentile concessione di Alberto Maria Di Salle)





Qui Castelletto visto da ponente a fine 1800. Sotto vediamo il convento delle Turchine e l'Albergo dei Poveri.

Turchine-castelletto - Genova Antica e dintorni  ed. Mondani


Ed eccoci arrivati in tempi "quasi moderni" : anni 30 la rotonda panoramica con i suoi ascensori.

da Genova antica e dintorni edita da  Mondani


1955, la spianata lato ponente

Cartolina Fotocelere edita da Calì


Ed ora un "modernissimo"  panorama della città dalla rotonda, per gentile concessione di Marco Cazzulo

foto di Marco Cazzulo



L'unica "eredutà che ci è rimasta delle fortificazioni, sono le emormi cisterne che immagazzinavano l'acqua necessaria alla guarnigione in caso di assedio. Ne vediamo una qui di seguito in una foto pubblicata su FB da Corallo Giorgio.







3 commenti:

  1. Posto molto interessante, lavorando a Castelletto fa molto effetto sapere tutto ciò che è successo da queste parti, la sensazione è quella di camminare sempre sulla storia
    grazie

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  2. ciao , è proprio la sensazione che provo anche io e che mi spinge aparlarne.
    Continua a seguirci
    Ciao

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  3. Affascina anche me che abito in salita pietraminuta in una palazzina circondata dalle mura he mi chiedo sempre quale fosse la storia!

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