domenica 14 febbraio 2016

Di Negro






Nei tempi antichi, tra il monastero di S.Benigno ed il piccolo borgo di S.Teodoro non dovevano esserci molte costruzioni, ma non abbiamo mappe o disegni che le mostrino.
Dobbiamo andare avanti nel tempo per trovare, nella mappa del 1537 di Antonio Lafrey, qualche riferimento alla zona da San Tommaso alla Lanterna.
Ed anche qui vediamo ben poco,  un paesaggio agreste e poco edificato.





Marco Cazzulo si è cimentato nel riconoscimento dei luoghi e ci riporta, con riferimento alla "legenda" della mappa stessa,  le seguenti informazioni.

Elaborazione di Marco Cazzulo sulla mappa di Antonio Lefrey




L' immagine che segue è un'opera di A.Baratta risalente al 1637 che ho tratto da: "Paesaggio e Immagine di Genova di Ennio Poleggi" Sagep editore.

La zona tra la Lanterna e la Villa del Principe è ancora poco edificata.
In alto vediamo il percorso delle "mura nuove" .

Partendo dalla Lanterna vediamo il monastero di S.Benigno e poi, lungo mare, troviamo una inedita "Porta Nuova" , il borgo della Chiappella, ed i più popolati San Lazzaro e San Teodoro; per finire, la chiesetta gentilizia dei Doria, San Benedetto.

Si vedono bene le mura costiere che arrivavano fino alla Lanterna. 

Sulle colline vediamo Santa Maria degli Angeli e l'odierno S.Francesco da Paola all'epoca titolato a Jesus et Mariae ( se mi sbaglio correggetemi, ormai sapete che faccio gran confusione coi Santi.... )


Non si vedono ancora i segni dello sfruttamento della Cava della Chiappella.




E non vediamo ancora la Cava della Chiappella nemmeno in questo particolare di una  stampa del 1744 di Bowen (per gentile concessione di Alberto Maria di Salle)






Pian piano arrivarono le prime ville gentilizie, sia a bordo mare che in posizione panoramica sui colli.

Qui vediamo Villa Rosazza in una stampa del XVIII secolo.
Si notino i giardini della villa, terrazzati al livello dei piani della villa stessa.

In alto sulla collina S.Francesco da Paola domina sulla campagna circostante.
Si vedono le mura con garitte che proteggevano la città lato mare ed un moletto con il suo portello per il traffico marittimo locale .
Sopra il portello del moletto dovrebbero esserci Dogana e Sanità. 





Qui,  (olio su tela di Luigi Garibbo 1832 - collezione CARIGE)  dovremmo essere appena a levante di San Lazzaro e poco prima di San Teodoro che vediamo sulla sinistra.  Tanto per capirci siamo nella villa sul mare appena a ponente di villa Rosazza.
Nello specchio acqueo antistante c'è una draga all'opera.
Gente al passeggio sulle mura del lungomare ed una draga al lavoro.




Le terrazza della immagine precedente appartengomo a questa villa  che vediamo in questo particolare da un'opera  di Lorenzo Centurione

Immagine dornitaci da Elio Berneri


Una villa in riva al mare che non c'è più, perchè oggi si troverebbe in piena piazza Di Negro, più o meno al posto del distributore di benzina che vediamo costruire in questa cartolina spedita nel 1939.







Siamo a metà 1800,  vediamo già le caserme sul colle di San Benigno e la linea costiera è stata tutta edificata.

 Anonimo, 1850ca,  coll.topogr.Comune, condiviso  da:   "Paesaggio e Immagine di Genova" di Ennio Poleggi - editore Sagep



Sempre nella stessa epoca, un particolare da un disegno in tre cartoni di D.Roberts (Londra B.M.) da  "Porto di Genova" edito da Sagep





Nel 1853 arriverà il treno, sbucherà da una nera galleria a Di Negro, con la sua sbuffante vaporiera e traccerà una barriera di ferro tra la collina ed il mare.  Ruberà alla Villa Rosazza il suo giardino inferiore, separandola per sempre dalle sue terrazze sul mare.

Qui vediamo Villa Rosazza nel giorno della inaugurazione della nuova ferrovia Torino/Genova.
La ferrovia passa proprio sul giardino della villa distruggendolo. Sulla destra in basso vediamo  la terrazza della villa vicina, di cui abbiamo parlato prima, quella affacciata in riva al mare,  e verrà presto distrutta .

Più avanti, sempre a destra della ferrovia, vediamo  la chiesa di San Teodoro, poi distrutta nel 1870 dall'avanzare delle strutture portuali e ricostruita nel 1876 nella posizione attuale.
A sinistra , sui cocuzzoli di due collinette svettano le chiese di S. Francesco da Paola e S.Rocco.

da :   "Una Storia Dipinta"  ed ggallery




 Villa Rosazza nello stesso periodo,  dalla copertina di una pubblicazione periodica di Tolozzi.

Si vede il treno che passa tra la villa e le sue terrazze a mare .
Mi "intrigava" quella specie di campanile/torretta che sembra ancora far parte delle terrazze della villa, sulla destra dell'immagine.




Invece Ornella Dodero, l'esperta del quartiere, ci ha spiegato trattarsi del campanile dell'antica chiesa
di San Vincenzo de Paoli, detta anche dei Missionari che si trova all'inizio di Via Fassolo. Questa chiesa ospitò le funzioni religiose della parrocchia di S.Teodoro  quando  nel 1870 venne abbattuta l'antica chiesa di San Teodoro.

La chiesa di San Teodoro dovrebbe risalire al 1000 e forse anche al 900 ; consacrata nel 1100, venne ampliata a tre navate. Con l'erezione della cinta muraria del Seicento, la chiesa fu in parte coperta dai bastioni; con la costruzione delle terrazze nei primi decenni dell'Ottocento si trovò posta sotto il livello della strada e vi si accedeva scendendo.
Venne abbattuta il 4 ottobre del 1870 per permettere la costruzione dei Magazzini Generali. Insieme alla chiesa vennero anche demoliti i bastioni facenti parte della cinta muraria seicentesca a difesa della costa , ormai ovviamente inutile e si cominciarono a costruire i nuovi moli, idonei all'espansione portuale. (testo di Ornella Dodero)


da LA GRANDE GENOVA - BOLLETTINO MUNICIPALE 1929



La facciata della chiesa di S.Teodoro, vista da una diversa angolazione.

 S.Teodoro da:  "Fotografi Liguri dell'ottocento"  - ed. G.Mondani


La chiesa, abbattuta con gli esplosivi, qui rappresentata in un disegno  (per gentile concessione di Pier Giorgio Gagna)




Nel frattempo prosegue l'ampliamento del porto, portato avanti con lo sfruttamento della cava della Chiappella  dove veniva impiantata anche una centrale elettrica ed uno stabilimento per la produzione di cemento, che caratterizzeranno a lungo il panorama della zona con le loro ciminiere.
Della cava e dell'ampliamento del porto parleremo diffusamente in un altro post. Qui ne accenniamo pubblicando due disegni acquarellati dell'ing. Giacone,  (provenienti dall'archivio del CAP),  datati 1883.






 
Siamo a Di Negro, nel 1890
Lavori di ampliamento del porto a ponente da Calata Zingari alla Chiappella.
La prima immagine (cartolina ristampata di Mangini) è presa da ponente e ci mostra le mura sul mare che stanno per essere inglobate nella nuova struttura portuale e cittadina. A DiNegro c'è già la terrazza panoramica con i sottostanti magazzini.
Su tutto lo specchio acqueo prosegue il tombamento ed il riempimento delle calate. Una draga è al lavoro per approfondire il fondale.

La seconda immagine (copertina di pubblicazione periodica del Tolozzi) ci mostra più nel dettaglio la terrazza panoramica ed i sottostanti magazzini all'altezza di via Milano.
Sul litorale, i blocchi di pietra usati per tombinare il ciglio delle calate, aspettano pazienti il loro turno per essere messi in opera











Via Milano, Di Negro, la passeggiata panoramica in due versioni.
Villa Rosazza ha definitivamente perso il suo dehor sul mare dove ormai si afferma il porto e le sue strutture ferroviarie.
Nella seconda foto vediamo la "nuova" chiesa di San Teodoro, costruita nel 1876.

cartolina di  Guilleminot Paris





Ancora l'allora via Milano (oggi questo tratto è però via B.Buozzi) con la ciminiera della cementifera della cava della Chiappella che fuma.  A sinistra si vede l'entrata dei magazzini sopra i quali "corre" la terrazza panoramica.



La passeggiata panoramica con le panchine.

Stampa omaggio del "Secolo XIX"



Qui siamo già all'altezza della Chiappella, con la strada che scende al porto.

da "Genova e paesi circostanti vol 1"  ed. Mondani

Ancora la terrazza da un' altro punto di vista

da "Genova e paesi circostanti vol 1"  ed. Mondani


da "Genova e paesi circostanti vol 1"  ed. Mondani

Un pezzetto del "superstite dehor" di villa Rosazza ed il campanile di S.Teodoro

da "Genova e paesi circostanti vol 1"  ed. Mondani

Abbiamo allargato la visuale a comprendere la galleria, quasi tutta villa Torrazza, ed un pezzetto della passeggiata con le sue panchine.

cartolina - edi. OTC -  sped. 1933



La terrazza panoramica, non c'è più, ingoiata dall'ampliamento della sede stradale. 
A destra l'ampio parco ferroviario di S.Limbania (dove si "perdevano" sempre i "miei"  vagoni con le merci destinate all'imbarco del giorno....)
La copertura in ferro della stazione Principe, che presto (1940) sarebbe stata demolita per farne cannoni, sembra quasi una galleria.
Sulla sinistra Villa Rosazza ed il mercato rionale.


cartolina -  sped 1939



Qui abbiamo una panoramica che mostra, a partire dalla Lanterna, la collina di San Benigno, con le due caserme e la palazzata di via Milano. A sinistra, all'inizio della palazzata di via Milano vediamo una rampa in salita: si tratta della Salita San Benigno, che vedremo nel dettaglio nella prossima immagine.

da:  "GENOVA SCOMPARSA" - ed. MONDANI


Qui vediamo l'inizio di Salita San Benigno.
Tra il palazzo tondo e quello quadrato si trovava l'imbocco della galleria tamviaria che portava a Sampierdarena.

cartolina non circolata (ristampa a cura di Mangini)



Ecco l'immagine relativa all'imbocco della galleria del tram in via Milano, costruita nel 1878 dalla Compagnia Generale Francese dei Tramways per i suoi tram a cavalli che collegavano Principe a Sampierdarena

da:  "Le più belle cartoline di Genova"  di  V.E.Petrucci   editore  SAGEP

Per meglio inquadrare la posizione delle ultime foto pubblichiamo uno stralcio dalla cartina del TCI del 1916.  In rosso è riportato l'itinerario del tram mentre in nero sono riportate le linee ferroviarie (col tratteggio il percorso in galleria)



Poi, nel 1934 arrivò il progetto definitivo per l'inserimento di via Cantore, che prevedeva anche nuove costruzioni in via Milano.



E, nel 1941 all'incrocio tra via Milano con via Cantore venne inaugurato il nuovo edificio della Cassa Marittima Tirrena.



Finora abbiamo mostrato solo il "lungomare", ora procediamo con le "alture", in ordine "sparso".


Salita al santuario di S.Francesco da Paola , con il lavatoio ed i panni stesi.
Il lavatoio, fu costruito nel 1905.

da " Le più belle cartoline di Genova di V.E.Petrucci"   edit.  SAGEP



Salendo ancora troviamo L'Oratorio di Nostra Signora del Rosario, gentilmente concessaci dal Gruppo Facebook "Sei di San Teodoro se ...."







In via Venezia c'era la "fabbrica del ghiaccio" , come ci ricorda Marco Cazzulo.

Pubblicità su "il Lavoro", luglio 1904, (Marco Cazzulo)



Il Mondani ce la fa vedere così, con un doppio errore.  Si, doppio errore, perché questa foto è invertita e fa vedere solo, all'estrema destra,  l'entrata della fabbrica, mentre il caseggiato che si vede dovrebbe essere una tipografia...

  v.Venezia fabbrica ghiaccio da "GENOVA SCOMPARSA" - edit. MONDANI

 "persone informate sui fatti"  mi hanno fornito la foto corretta, ma  la precedente la lascio per curiosità e per documentare un altro "granchio" preso dal buon Mondani nella sua fortunata carriera di editore.

Foto corretta  fornitaci da Ornella Dodero

Per opportuno riferimento pubblico anche la piantina della guida Pagano del 1949.  La fabbrica del ghiaccio vi occupava i civici n. 34-36-38.






Via Napoli , con la gente in posa.   (siamo poco sopra all'incrocio con via Saporiti) . Tecnicamente non siamo più a Di Negro, (come mi avvisano gli "esperti" dei luoghi), ma ce la lascio, buon peso, per "ragioni di buon vicinato".

v.Napoli 1900ca da "GENOVA SCOMPARSA" - edit. MONDANI



Panorama di Di Negro anni 30, vista da levante.
In basso vediamo la copertura della Stazione Principe e la linea ferroviaria che la raggiunge uscendo dalla galleria di DiNegro.  Sulla destra il Miramare con il suo giardino.  Vediamo anche la scuola Chiabrera con la sua caratteristica cupola.
Sulla sinistra si staglia l'alta ciminiera della cementifera della Calata Chiappella.
Sempre sulla sinistra il parco ferroviario di Santa Limbania.
Più sotto, centrale, la Villa del Principe col suo giardino.





E vista all'incontrario , da ponente a levante.
A sinistra vediamo lo sbuffo di vapore della locomotiva che sta uscendo dalla Galleria prima di villa Rosazza.
A destra la Terrazza panoramica e poi il parco ferroviario di Santa Limbania, dove, negli anni settanta, di "perdevano" i vagoni con le merci destinate all'imbarco sulle navi di cui mi occupavo.
Lo ripeto perchè i relativi "compimenti" (che mi facevano "sforare il budget") dopo 40 anni, mi bruciano ancora.....  (NdR)

cartolina, editore Guilleminot Paris, non circolata



Ed ecco una vista a più ampio respiro , da levante a ponente e dal mare ai monti. Abbiamo una panoramica finalmente completa della zona, con i due Santuari, San Rocco e San Francesco da Paola e tanti altri particolari, già nominati con le foto precedenti e che lasciamo al lettore il piacere di identificare.








A proposito della scuola Chiabrera, il gruppo Facebook "Sei di San Teodoro se..." ci ha fornito importanti dettagli quali la piantina dell'edificio.
La scuola fu costruita a partire dal 1870.  Danneggiata nel corso della seconda guerra mondiale fu restaurata nel 1956.



E la foto dell'edificio ai giorni attuali






La chiesa di S.Marcellino, in via Bologna, costruita negli anni 30 (per gentile concessione del gruppFB "sei di San Teodoro se....")


Una foto non datata della chiesa di San Rocco (fornitaci da Ornella Dodero)

 Ed una cartolina dalla chiesa di S.Rocco, spedita nel 1927

cartolina, spedita nel 1927



Dello stesso periodo, una cartolina del Santuario di S.Francesco da Paola, con vista del porto.

cartolina, editore AMAR , non circolata


 

Ed una foto del Santuario negli anni 50 (fonte New Cartoline Genova)


1 commento:

  1. La descrizione del lavatoio è da rivedere: si riferisce ad altro.
    Mi stupisce che qualcuno pratico della zona non se ne sia accorto.

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