mercoledì 24 settembre 2014

Genova : Il Porto nel 1900 da P. Colombo al Passo Nuovo






Abbiamo visto lo sviluppo del bacino portuale negli ultimi anni del 1800 e ci siamo lasciati con
Calata S. Lazzaro che qui vediamo qualche anno dopo, ormai munita di magazzini, rete ferroviaria  e grue idrauliche di banchina.
Al centro della foto notiamo la ciminiera della centrale idraulica che faceva funzionare le grue idrauliche per mezzo di una rete di tubature interrate lungo le banchine.
La forza motrice meccanica stava man mano affiancando e sostituendo quella manuale dei caravana e dei camalli, ma ci vorrà ancora quasi un secolo e l'affermazione del "container" per cambiare del tutto le "regole del gioco".
Lungo la calata numerose chiatte sono ancora adibite al carico e scarico della merce sui vagoni ferroviari posizionati sul ciglio della banchina. Segno questo che lo sbarco su chiatta, il magazzinaggio in chiatta e l'imbarco da chiatta sono pratiche ancora comuni, rese necessarie dalla cronica carenza di ormeggi in banchina e di spazio nei magazzini.
Sulla destra non possiamo non notare l'ampio (per quei tempi) parco ferroviario con i vagoni in sosta in attesa di essere smistati lungo i moli.
Ancora dietro la palazzata di via Milano. A sinistra la ciminiera del Cementificio si staglia sullo sfondo della cava della Chiappella.

Cartolina Ed. Brunner Como - non circolata

In questa veduta, anteriore al 1907, abbiamo Ponte Andrea Doria e Ponte Colombo ormai completamente operativi, con piroscafi e velieri attraccati ai moli ed altre navi ormeggiate "in andana" (con i cavi di poppa sulle testate delle banchine e le due ancore  prodiere a mare).
L'ormeggio "in andana" mostrato in questa foto è una prova della carenza di ormeggi. Questo perchè era un ormeggio di ripiego, solo parzialmente operativo, in quanto non consentiva di operare direttamente in banchina, ma solo di imbarcare e sbarcare merci via chiatta (un passaggio in più).
Ne conseguiva un allungamento dei tempi di sosta ed un l'aumento dei costi rispetto ad un ormeggio affiancato alla banchina il quale permetteva invece di imbarcare e sbarcare direttamente su camion o vagone o magazzino.
Il porto, sia pure così ingrandito, non riusciva a smaltire l'enorme sviluppo dei traffici di quegli anni ed il numero delle chiatte (1000 nel 1890) era raddoppiato nel 1910, superando le 2000 unità, tanto che ben la metà delle merci sbarcate doveva essere movimentata via chiatte.
Sulla sinistra vediamo il parco ferroviario con la copertura a volta della Stazione Principe che sembra una galleria sul fianco della città.
Sulle alture vediamo il Righi, Forte dei Ratti, ed il complesso dell' Istituto "Camandoli" (Piccolo Cottolengo di Don Orione) sotto al Forte Richelieu.

Cartolina Ed. Brunner Como - sped. 1907

Qui abbiamo una bellissima vista del Ponte Colombo e Calata Chiappella.
Anche qui notiamo le chiatte che lavorano lungo banchina mentre le navi sono ormeggiate in "andana" e lavorano su chiatta. Problemi di pescaggio??,  oppure un "uso di piazza" che permette di rifornire di merce diverse navi contemporaneamente con molte chiatte  invece di mettere al lavoro in banchina una nave sola  e far aspettare le altre in rada? Questa soluzione permette di dividere disagio e spese fra un numero maggiore di soggetti e potrebbe giustificare la procedura di ormeggio che la cartolina ci fa vedere.
Un vero e proprio  "mare di chiatte" si intravede davanti al Molo Vecchio su cui troneggiano i Magazzini del Cotone.
La Chiesa di Carignano spicca alta sul suo colle, a dominare la città vecchia che degrada fino al porto.   
La cartolina è stata spedita nel 1909 ma la foto  è antecedente al 1905 in quanto vediamo, sopra Corso Aurelio Saffi ancora in costruzione, il campanile della chiesa di San Giacomo che è stata demolita nel 1905, come abbiamo già menzionato nel post sulla Circonvallazione a Mare
Cartolina Ed. Trenkler Lipsia - sped 1909

Da sinistra Calata Passo Nuovo e Ponte Caracciolo , entrambi ancora da completare.
La Lanterna spicca ancora isolata fuori dal porto, a seguire vediamo le caserme di S.Benigno  e lo squarcio della cava della Chiappella.
Un piroscafo entra in porto assistito da due rimorchiatori mentre un veliero si destreggia da solo in mezzo al porto.
Notiamo la presenza in porto di molti velieri come in tutte le altre foto dell'epoca.

Cartolina Ed. Brunner Como - non circolata


Altra veduta da Ponte Parodi al Passo Nuovo.





Ponte Assereto e Ponte Caracciolo  nel 1929. La foto non ci dice molto se non per un grosso serbatoio cilindrico di cui ignoriamo lo scopo.

Cartolina Ed. SCAF - sped 1929



Altra veduta, finemente aquarellata, di P. Assereto e P. Caracciolo con Calata S. Benigno, le Caserme di S. Benigno e la Lanterna

Cartolina Ed.non rilevato - non circolata

Dal Silos alla Lanterna fra le due guerre.
Silos, Ponte dei Mille, Ponte Andrea Doria, Ponte Colombo, Ponte Assereto, Ponte Caracciolo, Calata Passo Nuovo, la Lanterna. Si intravedono gli ampliamenti a Ponente con i nuovi moli per le rinfuse e la Centrale Termoelettrica  nonchè le Caserme di San Benigno in demolizione.
Alla Calata Bettolo ci sono già gli "Elevatori"  per le rinfuse e si intravede il bacino della Lanterna.


Cartolina Ed. Sbarbo - non circolata