giovedì 7 novembre 2013

Piazza della Nunziata



Ci veniva voglia di  non pubblicare cartine,  di andare a memoria.
Già, a memoria perchè è da un bel pò che la piazza è lì, con la sua basilica e le sue strade adiacenti.
Le bombe dell'ultima guerra hanno fatto qua e là posto per un palazzo "nuovo", ma è da secoli che la topografia della zona è sempre la stessa.
Una zona risparmiata per secoli dal piccone, ai margini del "centro storico" è cosa degna di nota.
I genovesi che ci seguono possono, come noi, andare a memoria.
Ma i "foresti" ?   già, i "foresti"......,  dubitiamo che capitino molti "foresti" su queste pagine, ma anche se fosse uno solo .....  si merita una cartina per vedere dove siamo.

particolare dalla Pianta di Giacomo Brusco 1766 - dalla raccolta del Giolfi  - Palazzo Rosso - ufficio Belle Arti



Già nel 1228 una comunità religiosa detta dei "Frati Umiliati" aveva fondato sul luogo un convento con chiesa accanto al corso di rio Carbonara.

All'epoca la località era fuori dalle mura (del "Barbarossa") che partivano da Porta dei Vacca e salivano lungo l'attuale via Fontane dove all'epoca scorreva il rio Carbonara.  Le mura piegavano quindi verso destra ad angolo retto, costeggiando piazza dell'Annunziata e la piazza dei Forni per inerpicarsi verso Castelletto.
Via Lomellini dava sulla Porta di S. Agese per la quale si proseguiva fuori dalle mura per salita S. Agnese, verso le colline.

La piazza dell'Annunziata costituiva quindi in origine "un'area di rispetto", spianata apposta davanti alle mura, e serviva anche come  "piazza d'armi" e campo di tiro per i balestrieri.

Nel 1500 il complesso monastico passò ai frati Francescani che gli diedero il nome attuale di Basilica della Santissima Annunziata del Vastato e, nel corso dei secoli e con alterne vicende, la ampliarono ed abbellirono fino alla forma attuale.

I lavori, fino alla fine del 1700, furono finanziati dalla famiglia Lomellini in cambio dell'uso della chiesa come Cappella di Famiglia

All'epoca il complesso si trovava già entro la cinta delle mura, estese fino a Principe nel 1350,  
 
acquarello XIX sec.  da copertina di pubblicazione periodica -  ed.Tolozzi


La facciata della chiesa assunse la fisionomia attuale nel 1841 ad opera di G..Resasco che mise in opera (con qualche modifica) un progetto di Carlo Barabino del 1834.
In questa foto di fine 1800 / inizio 1900 vediamo la nuova facciata.
Sul selciato notiamo i binari del tram. Tre carrozze sono in attesa mentre un tizio tira un carretto a mano (in basso al centro).

Foto d'epoca non annotata

Un'altra immagine della stessa epoca ci mostra contemporaneamente un tam elettrico ed una  "diligenza" a cavalli.

cartolina - edit. Trenkler Lipsia -  sped 1907


In piazza della Nunziata si teneva il mercato della frutta e verdura (i bisagnini) che qui vediamo affollato di venditori ed acquirenti.

La cartolina, sovrascritta e ristampata nel dopoguerra, porta la data del 1920 ma pensiamo che la foto sia stata scattata tra fine 1800 ed inizio 1900 in quanto vediamo ancora transitare sui binari i tram a cavalli ....

Al primo piano dell'edificio d'angolo con via Balbi, sopra i tendoni del  "Caffè Americano",  c'è l'insegna dell' Acquedotto de Ferrari-Galliera.

Per inciso, ci riferiamo al palazzo al n 2 di via Balbi, strada di cui ci riserviamo di parlare in un prossimo post.

cartolina - ristampata da Mangini in epoca "moderna" - non circolata


A maggior sostegno della datazione della immagine precedente vediamo questa cartolina spedita nel 1917, che ci mostra un tram elettrico in via Balbi e "ben" due automobili in piazza della Nunziata.

cartolina - editore non rilevato -  sped 1917


Altra immagine della stessa epoca, con tram elettrico, "Caffè Americano"  ed "Acquedotto...."

cartolina - ed VG Berlino - non circolata



Ed ora una immagine in bianco e nero dell'interno della basilica prima dei bombardamenti dell'ultima guerra.

riproduzione fotografica non annotata


Già, la seconda guerra mondiale con i suo bombardamenti non ha risparmiato certo le chiese. Anche la Nunziata ha ricevuto la sua buona dose di bombe.

Bollettino Comunale del Gennaio 1943

Notiziario PNF 1942 "Bombardare Genova"


I danni sono stati riparati nel dopoguerra ed oggi la chiesa si presenta in tutta la sua maestosità.






Abbiamo parlato della piazza ma ne abbiamo mostrato meno della metà (la chiesa e parte del lato su via Balbi) in quanto è la parte che monopolizza l'occhio dei fotografi nell'ottica  dei venditori di cartoline.

Vediamo di rimediare con questa stampa del 1760 del Giolfi.

dal "Dizionario delle chiese di Genova"


e ad una un tantino più tarda

da Strade Ritrovate - Reg.Liguria



Di fronte alla chiesa, c'è il bellissimo "palazzo Belimbau"  la cui costruzione risale al 1594 per la committenza di Antoniotto Cattaneo.  Modificato a più riprese dai successivi proprietari, assunse l'attuale fisionomia nel 1785.

Nel 1815 ospitò il papa Pio VII, prigioniero di Napoleone, come ricorda una iscrizione posta sopra il portale d'ingresso.





qui vediamo il palazzo in una foto di fine 1800 (foto di Guido Bruzzone, che ringraziamo)

Foto di Guido Gruzzone su FB



Nel 2000, l'ultima proprietaria, la signora Rossana Iannoni lo donò alla Università di Genova  in memoria del marito Enrico Luigi Berlimbau.
Recentemente l'esterno è stato restaurato e ne mettiamo una immagine recente per completare questo post.
foto (storta, da sostituire) degli autori del post che come fotografi lasciano a desiderare.







1 commento:

  1. Buongiorno.
    avrei bisogno di contattarla urgentemente per una richiesta.
    Mi può trovare a stampa@atligure.com oppure allo 010 803146.
    Cordiali saluti
    Michela

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